mercoledì 16 settembre 2015

Never look back

E' avvilente rileggere i vecchi post. Capisci che purtroppo non sei cambiata e non cambierai mai.
Passano gli anni, i mesi, i giorni. Vivi sempre più esperienze, ma quello che sei rimarrà.
E' come quando alla fine del liceo prendi tutti i libri di storia, ci rifletti un attimo prima di segregarli in cantina, ti fermi e pensi: "cazzo, ma effettivamente è sempre la solita trama, cambiano solo le epoche, ma gli umani non imparano proprio".
Abbastanza curioso quanto uno nonostante le cicatrici continui a farsi male nello stesso punto.
Forse non siamo così intelligenti come sembriamo.
Rassegnatevi e non guardatevi indietro nel tempo. Qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi lezione diciate di aver imparato, voi siete così. E non cambierete mai.

domenica 6 settembre 2015

Sei carina, fatti sentire (cit.)

Mi sono iscritta a Meetic dopo un impeto di depressione dovuta ad una domenica da zitella, così per curiosità. Vediamo davvero come è e se si paga davvero.
Sì si paga, ti iscrivi, metti la tua foto, rispondi ad un questionario molto generico su hobby e attitudini. Però poi per chattare, scambiare e leggere i messaggi devi abbonarti.

Nel giro di 20 minuti circa ho ricevuto un sacco di messaggi da utenti dai nomi opinabili (kenshiro, foreveryoung, ecc...) che naturalmente non ho letto in quanto disinteressata immediatamente. Spendere dei soldi per chattare con chi con una giornata così è depresso in casa in cerca di fidanzata?

No grazie, l'uomo della mia vita è fuori a fare sport, all'aria aperta con gli amici e mi sta cercando per venirmi a salvare dal terrazzo al quarto piano del mio condominio.

Durante l'iscrizione ti chiedevano di mettere una sorta di incipit, una descrizione o un testo libero.

Ovviamente mi son ben guardata dal farlo, ma ora che ci penso avrei scritto questo:

"Ciao, ho quasi 29 anni e nonostante tutto credo ancora nella monogamia. Credo che l'amore non sia una stagione, un sentimento passeggero. Non credo sia soggetto al mutarsi degli eventi e delle personalità. Non credo che quando uno si giuri nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte significhi che appena hai bisogno di altro, poiché è vero, i bisogni cambiano, lo si debba andare a cercare altrove. La vera sfida è cambiare insieme, avere il coraggio di osare e di chiedere, di parlare, di mettersi a nudo, di combattere sempre fianco a fianco. Perciò mi spiace per tutti quelli che non sono guerrieri, e che codardamente scelgono la strada che più fa loro comodo, la battaglia più facile da vincere. Forse credete di vivere veramente, perché non vi lasciate scappare nessuna occasione. Io credo invece che l'occasione della vita sia quella di trovare te stesso e di essere capace di farlo andare di pari passo con un altro se stesso. Continuate a provare a farmi credere il contrario, ma mi dispiace, non ci riuscite. Rimango con la mia favola in testa, perché la mia favola, all'opposto della vostra è piena di sangue, lotte e cicatrici. La mia favola è cazzuta perché fatta di armature, spade e demoni da sconfiggere. La vostra, aimè per voi, è solo un continuo arrivare a metà e cambiare. La mia favola è dannatamente più figa perché ha un finale. Quindi vi lascio voltare pagina. Io sono ancora alla copertina, e preferisco non aprirla se quello che cerco mi deve costare 6,90 euro al mese. Enjoy".

venerdì 21 agosto 2015

Path

Paradossale. Ho scritto l'ultimo post 365 giorni fa. Una curiosa coincidenza visto che non entravo nel blog da tantissimo. 
Credo di essermi fermata là. Non sono morta, solo un po' meno spronata dallo scrivere. E dire che, specialmente prima di dormire, di pensieri ne ho.

Sono semplicemente in una bolla che sto cercando di far scoppiare. Anzi no, un labirinto. Imprigionata in un labirinto di cui non vedo la fine.

Le relazioni umani sono dannose. Spesso ti allontanano dal tuo baricentro spostandoti verso quello degli altri. Molte volte se ne raccolgono i frutti, altre si collezionano cicatrici, specialmente se come me si ha difficoltà nel voler trovare la via d'uscita, perché sotto sotto, conoscere il dedalo in ogni suo angolo è quello che più interessa, ancor prima di scovare l'uscita.

Detto questo, mi vado a fare un viaggio con il labirinto più bello e impegnativo che mi sia capitato. Cicatrici o frutti che ne avrò poco importa. L'uscita la troverò prima o poi.

giovedì 21 agosto 2014

Yoga

Riflessione serale: ho un occhio su Queer as Folk e l'altro sulla chat di Facebook. Pagina internet che tengo aperta giusto il tempo di fumare una sigaretta in pausetta a lavoro per "farmela passare" facendomi i fatti altrui e giusto il tempo di sbollire la giornata di lavoro appena arrivata a casa. Stasera, sorprendentemente, sto chiacchierando con una persona piuttosto interessante che fa parte del mio stesso GAS. Scopro che una delle tante iniziative a cui non riesco a stare dietro, è quella di fare lezioni di Yoga all'aperto a Porto Antico. Cavoli, bello! Come si partecipa? Quanto costa? Alla risposta "e' gratis" il mio cervello va in tilt. Almeno un'offerta libera no? Nemmeno in natura? Allora scatta ovviamente una breve introspezione. Al di là di quanto sia triste il fatto che ormai a tutto si attribuisca un prezzo e che non ci sia più un vero concetto di condivisione disinteressata, ho cominciato a ragionare sul fatto che non sono capace a ricevere senza dare. Il contrario mi viene assolutamente meglio. Se per caso ho bisogno di qualcosa, che sia anche un caffè alle macchinette dell'ufficio o un passaggio, io dopo ne rendo il doppio. E' una costante sensazione di dover contraccambiare. Di sdebitarsi. Smettere di dare un prezzo e cominciare ad attribuire valore, per me,
sarebbe anche facile. Ma quanto valore attribuisco alle cose che ricevo e a quelle che do? Interessante sarebbe capire il perché io senta il bisogno di sbilanciare le due parti, ovviamente a mio "favore". Forse per non sentirmi in debito in futuro, per sentirmi in pace con me stessa, o forse perché mi piace più vedere una persona felice in quanto mi rende più felice dell'essere felice io medesima, o probabilmente per far capire quanto importante per me sia stato il gesto nei miei confronti. Non risolverò l'enigma. Ma è bello pensare che alcune persone ti stimolino a sufficienza per mettere pausa ad una serie frociara e ragionare. Quindi...prepariamo il tappetino di Yoga e pensiamo a come condividere la felicità senza per forza dare qualcosa in cambio.


sabato 26 luglio 2014

Mal di ferro

Sono poche le persone che capiranno. Solo quelle che hanno la stessa malattia o che hanno perso sonno, lacrime e lavoro per lei. In realtà non vorrei nemmeno scendere troppo nel dettaglio, ma sapere che torna a casa dopo aver visto la sue bellezza e imponenza abbattute, mi commuove. Mi commuove come se una grande balena bianca ferita a morte fosse portata a spirare in luogo sicuro, lontano da sguardi indiscreti, lontano da scherni e fiumi di colpevolezze. Null'altro deve rubarti la scena. Né i ricordi di quelle notti dormite in ufficio, né i pianti disperati dei parenti dei dispersi, né gli insulti gridati, né le lacrime per i colleghi. Bisogna solo salutarti, e immaginarti come eri, quanta gioia davi, quante fatiche portavi, quante miglia percorrevi, l'odore dei tuoi corridoi, le luci dei tuoi saloni, il suono della tua sirena.
Un giorno mi dissero: "vedrai che quando scenderai ti girerai per guardarla ancora una volta e piangerai perché lasci la tua casa, lasci la tua famiglia, lasci il mare. Si chiama malattia del ferro".

martedì 15 luglio 2014

Switch off the moon

Ci sono gli scogli freddi frastagliati che ti graffiano la pelle e inclinano le ossa. L'aria fredda che lotta contro il caldo del tuo corpo che si muove, gli schizzi dell'acqua che si mischiano al sudore, il profumo della tua pelle e della sua, il sapore del sale sulla lingua, il suono delle onde e il ritmo scandito del respiro. E nessun pensiero in testa. Nessuna voce che ti dice che no, non si fa, no, è immorale, no, è stupido, no, è complicato. Nessuna che voce che ti dice che sì, si può fare, sì, è godersi la vita, sì, è semplice. Niente amore, niente odio. Non è apatia, non sono i negroni sbagliati, solo un pizzico di follia e di serenità. Con te stessa, con il mondo, non lo puoi sapere e nemmeno ti interessa. E' dormire tre ore e sentirne dieci di riposo, aver voglia di buttarsi da una scogliera. E' guardare la luna e pensare, spegniti pure, non ho paura di saltare nel buio.

mercoledì 21 maggio 2014

Live your life as if you were in love, and you will be

Ed è così che con una Marlboro rossa in bocca e 5% di batteria mi viene voglia di scrivere, solo per dire che in me regna la serenità.