martedì 15 ottobre 2013

How do you call it?

Nella mia fantasia esiste un uomo che incontra una donna. In qualche modo i loro destini si accavallano e i loro occhi si incrociano. Questione di magnetismo, di chimica, le loro vite si appartengono. Lo sanno, lo capiscono e non riescono a fare null'altro se non attrarsi. Nella mia fantasia, così come queste stupide ballate medievali ci hanno insegnato, l'uomo invita la donna a trascorrere da solo con lei del tempo per conoscerla meglio, per illudere lo spazio che li divide, per ingannare il tempo che li separa. I cuori battono, le menti si collegano. La sintonia cresce a mano a mano che cresce la consapevolezza di non sapere fare a meno l'uno dell'altra. Nella mia fantasia una volta arrivati all'apice del desiderio di non dividersi più, i loro corpi si uniscono. Pelle e ossa mischiati. Tutti i cinque sensi si acutizzano tanto da portarti all'altro mondo. E molto probabilmente ci si avvicina a quello che chiamano Dio. I loro due corpi. Un'unica anima. Orgasmo fisico e mentale diventano un tuttuno. Nella mia fantasia esiste.

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